XI Edizione del Mundialito
Mundialito 2009.. l’A.R.A. partecipa alla festa
Col triplice fischio dell’arbitro Soare, che poneva termine all’appassionante finale tra Capo Verde e Moldova, si è chiusa l’edizione numero XI del Mundialido.
Interamente disputato ad Ostia lido, l’edizione del 2009 del Mundialito non solo ha regalato appassionanti momenti agonistici, ma anche numerosi spunti di riflessione.
Per l’ennesima volta, grazie allo sforzo organizzativo del Club Italia, il calcio riesce a mostrare il suo volto più bello, mettendosi in contatto con la realtà del territorio e annullando le distanze tra le persone. L’integrazione tra i popoli ormai radicati nel comune di Roma (e non solo) riceve un’ulteriore impulso dalle grandi giornate di festa che caratterizzano questo torneo, ricordandoci come l’Italia viaggi spedita verso un futuro multietnico e multiculturale.
Partendo dal calcio, ogni singolo ambito culturale viene abbracciato sin dalla giornata inaugurale, in cui aspetti sociali, artistici, gastronomici e musicali di ogni stato partecipante vengono esposti e approfonditi, al fine di rinsaldare i legami all’interno di una società tesa all’integrazione.
Tra i punti più alti della manifestazione, spicca certamente la giornata inaugurale del 16 maggio, allo stadio Giannattasio, caratterizzato dalla presenza, oltre che di Consoli ed Ambasciatori, di grandi personalità, come Gianni Rivera, e dalle spettacolari esibizioni della Pattuglia Acrobatica della S.S. Lazio Paracadutismo.
Ben sedici le squadre partecipanti, attorno alle quali ruotano la partecipazioni di associazioni, operatori e ambasciate, con l’aggiunta della squadra della Caritas Diocesana, quella multietnica chiamata “Senza Frontiere”.
Il Mundialido, ormai appuntamento fisso del calcio amatoriale, dona lustro alla città di Ostia, facendosi ambasciatore di un messaggio di integrazione globale, favorendo l’amalgamarsi di realtà culturali ed etniche diverse, al fine di promuovere una stabilità e una crescita sociale raggiungibili solo grazie al superamento delle barriere.
La comunità ha saputo cogliere la portata dell’evento, rispondendo con una straordinaria partecipazione ad ogni appuntamento, dando quella nota di colore in più.
L’Associazione Romana Arbitri, oltre a garantire in ambito tecnico la propria puntualità e professionalità, si è dimostrata essere in linea col messaggio dell’evento, facendosi essa stessa promotrice, anche in altre sedi, di iniziative dalla forte impronta sociale.
Una festa anche agonistica, alla quale l’A.R.A., conscia del proprio ruolo, ha partecipato con gioia e consapevolezza, facendone, nell’ambito della sua natura associativa, un enorme fattore di crescita.
Grandi le emozioni nella giornata finale del 14 giugno, allo stadio “Anco Marzio”. Le comunità capoverdiana e moldava hanno dato vita a un frenetico pomeriggio di cori, danze, tifo e balli che sono durati ben oltre il calar del sole. La squadra di Capo Verde si è dimostrata troppo solida per la Moldova, schiantata per 5 reti a 1. Durante la premiazione, che ha coinvolto la terna arbitrale A.R.A. della finale, i rappresentanti di ogni squadra partecipante e lo sponsor, particolarmente rilevante l’intervento del rappresentante diplomatico di Capo Verde, teso a sottolineare l’importanza del superamento delle diversità tra le comunità.
L’appuntamento col Mundialido è per il maggio 2010, per ricordare ancora una volta che dietro a un’etichetta o a un passaporto ci sono sempre delle persone.