Michele ed i suoi Ingegneri Roma 4
Riportiamo il bell’articolo scritto da Emilio Acernese e dedicato al nostro grande amico “Sor Pulcini”.
“Gli INGEGNERI ROMA 4 sono un nuovo “nastro azzurro” sulla porta della grande famiglia degli “ingegneripallonari” capitolini, un evento felice ma anche la naturale conseguenza di un grande impegno frutto di una grande passione.
A questa nuova squadra auguro ogni fortuna e tante soddisfazioni, con tutto l’affetto che “può e sa provare” solo chi vede muovere i primi passi ad una sua creatura.
Ma nessuno può sapere quel che ci riserva il futuro, nessuno può dirci ora di quali imprese sportive saprà essere protagonista. L’ing. Michele PULCINI novello condottiero di questa neonata squadra, dovrà prima d’ogni cosa, darle un anima ed una ragion d’essere.
Nel bene e nel male, indipendentemente dai successi, dalla gloria sportiva o dalle grandi amarezze per cocenti sconfitte, una squadra ripropone sul campo quel messaggio e quel modo di interpretare lo sport che è proprio di chi la guida, qualcosa simile ad un marchio di fabbrica.
Una squadra, ovvero un insieme di personalità spesso molto diverse tra loro, un microcosmo di uomini che hanno storie e radici diverse, acquista poi nel tempo e per una strana alchimia una sua identità ed una sua anima, come fosse un unico individuo e non più la somma di tanti.
Quell’identità, quell’anima soprattutto, somiglierà molto a quella del suo condottiero.
Potrà essere allora una squadra leale e coraggiosa se leale e coraggioso è il suo leader, oppure presuntuosa ed arrogante, o pavida ed insicura, oppure orgogliosa e combattiva.
Potrà anche essere una squadra che non ha un anima, se il suo condottiero non saprà trasmetterle nulla, se non avrà nulla da dire o nulla in cui credere.
Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere il Papà dell’ing. Michele PULCINI, un gigante con due mani grandi che raccontano i sacrifici di una vita, una lunga corsa tutta in salita, le difficoltà e le cadute, ma anche la grande forza e volontà di rimontare comunque in sella e ripartire, sempre con grandissima dignità.
Un gigante con due occhi buoni, che brillano quando ti racconta che “Lui sarà pure caduto”, ma quel traguardo non l’hai mai perso di vista e che non ha mai dubitato di poterlo raggiungere.
Una meta che è costata grande impegno ma di cui è giustamente fiero ed orgoglioso, come solo un padre può essere: due figli sani, due bravi ragazzi, uno ingegnere e l’altro avvocato.
Er Sor Pulcini è stato per suo figlio, per il nostro “Michelone Bomberone”, un grande insegnamento, il più grande insegnamento, quello che nessuno saprà più dargli.
Non so quanti trofei gli INGEGNERI ROMA 4 riusciranno a riporre in bacheca.
Quel di cui sono certo è che avranno un anima è sarà quella “Der Sor Pulcini”, la forza e l’onestà di chi non si è mai arreso.
A Michele, che qualunque sarà il colore della maglia che vestirà resterà sempre un “GOSTOSO”, regalo solo un consiglio fraterno, da persona che gli vuole bene.
Nello sport, ma soprattutto nella vita, qualunque cosa tu faccia ed hai un dubbio, se solo per un attimo non riuscissi a distinguere il “vero dal falso”, “il giusto da ciò che non lo è”, prova a porti una sola, semplice, unica domanda: “Mio padre ne sarebbe orgoglioso?”
Se saprai rispondere sinceramente, se avrai sempre l’onestà di non mentire a te stesso, allora vedrai ….. Le gioie e le soddisfazioni non mancheranno!
Con affetto.
p.s. Un affettuoso saluto anche alla mitica “Sora Maria”, mamma di “Michelone Bomberone”, che non ho citato non certo perchè esente da meriti (impensabile!), ma solo perchè per descrivere l’amore di una madre …. nessuno ha ancora inventato le parole!”
Fonte: www.torneo.it